Nel 1835 si è consumato l’ennesimo atto di eliminazione fisica delle società di cacciatori/raccoglitori ad opera degli allevatori/agricoltori. Avvenimento quanto mai emblematico perché i due popoli in conflitto provenivano dallo stesso gruppo etnico separatosi 800 anni prima. La Nuova Zelanda nell’anno 1000 fu colonizzata da contadini polinesiani e diede origine ad un popolo fiero, oggi, ancora vivente: i Maori che occuparono stabilmente le due isole più grandi. Gli abitanti dell’isola del nord, favoriti dal clima mite e dal suolo fertile, si diedero all’agricoltura intensiva costruendo una società organizzata e complessa con gruppi sociali perennemente in lotta per il possesso della terra. Un piccolo gruppo di loro si spinse fino a colonizzare le isole Chatham, 800 chilometri più a est, dando origine, nei secoli, ad un nuovo ceppo: i Moriori. Le Chatham sono afflitte da un clima più freddo rispetto a quello dell’Isola del nord e da un suolo arido, così i Moriori rinunciarono all’agricoltura tornando a praticare la caccia e la pesca. Le due culture rimasero senza contatti per diverse centinaia di anni, evolvendosi in maniera completamente diversa: i Maori crebbero fino a 100.000 abitanti (la cultura tradizionale direbbe, prosperarono!) in virtù di una sovrapproduzione alimentare, mentre i Moriori dovendo far fronte a grandi difficoltà ambientali, si mantennero su una popolazione stabile di 2000 abitanti, praticando il controllo delle nascite, svilupparono una società pacifica, frammentata, dalla tecnologia primitiva, rinunciando definitivamente alla guerra. (Jared Diamond -Armi acciaio e malattie-) “...Le Chatham erano una società del tutto egualitaria, in cui l’antica tradizione polinesiana dei capi tribù era stata svuotata di significato: i loro capi non esibivano segni esteriori di distinzione, vivevano in capanne uguali a quelle dei loro <sudditi> e si procuravano il cibo 1
da soli...Nelle Chatham ogni decisione veniva presa di comune accordo e la proprietà della terra era collettiva.” “ ...Il 19 novembre del 1835 una nave con 500 maori armati di tutto punto sbarcò sulle coste di una delle due isole Chatham, seguita il 5 dicembre da un’altra con 400 guerrieri. I Maori si presentarono in tutti i villaggi, annunciando senza cerimonie che da quel momento in poi i Moriori sarebbero stati loro schiavi; chi osò protestare fu ucciso. I Moriori avrebbero potuto organizzare la resistenza e magari scacciare gli invasori, che numericamente erano la metà di loro. Ma la cultura Moriori era tradizionalmente pacifica: essi decisero in consiglio di non combattere, e di offrire agli stranieri pace, amicizia e spartizione delle risorse. I Moriori non ebbero neppure il tempo di fare questa offerta ai Maori: questi ultimi li attaccarono in massa, e in pochi giorni li uccisero quasi tutti, cibandosi poi dei cadaveri. I pochi risparmiati furono ridotti in schiavitù, solo per essere uccisi in seguito secondo il capriccio degli invasori. Secondo un sopravvissuto <<[i Maori] iniziarono a sgozzarci come pecore...noi eravamo terrorizzati, e cercavamo di darci alla macchia o di nasconderci in qualche buco sotto terra. Ma non servì a nulla: ci scoprirono e ci uccisero, uomini, donne e bambini indiscriminatamente.>> Sentiamo un Maori: <<Abbiamo preso possesso dell’isola, secondo i nostri costumi, e abbiamo catturato tutti. Nessuno è riuscito a scappare. Chi fuggiva l’abbiamo ucciso, e così tutti gli altri. Ma che importa? Questi sono i nostri costumi>>. Cause diverse hanno contribuito a determinare una differente evoluzione dei due popoli tra queste: il clima, la geologia, le risorse e l’isolamento, ma se le condizioni materiali/ambientali sono i fattori determinanti per l’antropologo e per la scienza, non è chiaro perché un gruppo di coloni abbia sentito l’esigenza di abbandonare una terra fertile che offriva cibo in abbondanza, per insediarsi stabilmente su piccole isole aride e fredde. Scelta che ha fatto regredire la neo/società a una struttura tribale dalla cultura fondamentalmente diversa da quella originaria: 2