n.21 - Diario di pesca

L’attività videografica sta gradatamente cambiando la mia vita!
Non ho più il sacro furore di alzarmi all’alba per compiere la mia impresa
quotidiana, un po’ selvaggia, un po’ antisociale, lontana dagli occhi dei
consimili (quando sono concentrato nella caccia mi disturba tutto ciò che è
umano, dalla barca che si avvicina, alla busta di plastica che galleggia nella
colonna d’acqua, mi ripeto con cadenza ipnotica: sono nel Pleistocene e la
ruota non è stata ancora inventata!).
Raccolte le immagini e le scene di caccia, mentre il filo di una trama si dipana
nella mia mente, mi isolo con loro, rivivo i miei momenti, studio i fermo
immagine, controllo la reazione al rinculo della mia nuova arma e si placa
l’istinto venatorio.
Oggi il maestrale fischia tra i rami degli alberi del mio giardino e tra le tegole
del tetto della mia casa: finalmente!
Un’estate interminabile avara di perturbazioni ha caratterizzato la stagione
estiva con una ripercussione evidente anche sotto il livello del mare: un
Dentice di quasi quattro chili catturato il primo di novembre, con l’acqua ancora
limpida e trasparente intorno ai 19/20 gradi centigradi.
I branchi di Dentici non si sono ancora allontanati per la migrazione stagionale
ed io mi rallegro della loro presenza tardiva, ma nello stesso tempo, vorrei che
le stagioni seguissero il loro corso, con i grandi Cefali che si avvicinano alla
costa insieme alle Spigole.
Tutto ciò è terribilmente in ritardo, sembra che i Dentici godano di questo caldo
prolungato e cerchino di sfruttare la temperatura dell’acqua ancora calda per
continuare ad alimentarsi con successo il più a lungo possibile.
Aspetto con impazienza l’inversione termica, quel fenomeno che vede cadere
verso il fondo l’acqua superficiale del mare, raffreddata dall’aria notturna e
salire quella vicina al fondo con i nutrienti, i depositi organici indispensabili nel
ciclo della vita marina.
Questo evento è indispensabile per alimentare il plancton, il primo anello della
catena alimentare, dal quale ha inizio il TUTTO del mondo sommerso!
Affermano che il battito di una farfalla nell’oceano Pacifico possa provocare una
tempesta nell’Atlantico, tanto il mondo è piccolo e interconnesso: se il plancton
non si nutre di cosa si ciberanno le larve dei vari pesci?
Fra due anni diremo: “Quest’anno si incontrano pochi saraghi” e come il solito
non ci capiremo nulla, tanta è la nostra ignoranza.
Viviamo in un pianeta del quale ci sfugge la comprensione del legame di ogni
evento naturale, anche se nella presunzione degli “scienziati” c’è il tentativo di
un’interpretazione, ma le variabili in gioco sono troppe e la natura non segue le
logiche delle nostre associazioni razionali, ma quelle della CASUALITA’.
Nel mondo sommerso questo limite è ampliato ed anche io, che per tanti anni
ho vissuto quotidianamente in compagnia di molti gruppi di pesci, a volte nel
parlare di loro mi sento inadeguato, come se avessi visto solo il lato
superficiale di una verità e non avessi ancora colto “il profondo”.
Che cosa fanno i Dentici
quando migrano, dove
vanno, di cosa si ciberanno
nei nuovi ambienti
profondi?E le Spigole,
queste sconosciute, cosa
sta cambiando nel loro
comportamento, perché
non tornano più lungo le
coste sarde all’inizio
dell’inverno, per la
riproduzione?
Il comportamento della spigola lontano dai bassi fondali è sconosciuto, né io
non potrò mai darne una parziale documentazione.
Posso, interpretando il mio tempo, essere testimone di eventi, mai il
conoscitore delle ragioni, come un bambino che gioca col Lego, legare poche
variabili, pochi incastri: la temperatura dell’acqua, le condizioni meteo/marine,
le correnti.
In questi diari mi sono sforzato di aggiungere una goccia al mare del sapere o
della nostra ignoranza, con la sola forza del successo venatorio,
dell’osservazione finalizzata alla predazione nella quale eccello, ma mi sfugge
anche il significato di questo, perché lo faccio?
Chi ha messo questa scheda nel computer di bordo, perché sono programmato
così?
La predazione, questa essenza permea tutto il pianeta, ma chi ha inserito in
noi la curiosità e l’intelligenza e perché. Per rendere il gioco più complesso?
Sì!
Sono curioso di vedere se questo maestrale
riavvicinerà le Spigole e i Cefali sotto costa
o se, si è creato un irreversibile processo
per cui questi pesci, ora, si riproducono in
profondità, dove l’uomo non può più
insidiarli.
Anche sulla terra le specie selvatiche,
nell’ultimo tentativo di isolamento, si
allontanano dal cacciatore umano cercando rifugio nel cuore della foresta